Cloud ancora in crescita: vera rivoluzione organizzativa

Cloud ancora in crescita: vera rivoluzione organizzativa

Circa un anno fa abbiamo pubblicato il nostro whitepaper sullo SmartWork. In quell’occasione abbiamo analizzato i dati del Cloud in Italia. Il Cloud in Italia aveva superato il giro di boa del miliardo di euro.

La spesa in Cloud Computing, infatti, nel 2014 ha avuto un incremento di più del 30% rispetto al 2013. Avevamo sottolineato che il Public Cloud rappresentava la componente minoritaria, ma in rapidissima crescita.

Oggi confermiamo che in Europa il Cloud è sempre in fortissima crescita, davanti a America Latina, Giappone e Usa e che proprio il public Cloud è in rapidissima salita.

Proviamo a dare dei numeri: la spesa in Cloud Computing raggiungerà i 32 miliardi di dollari nel 2015, in salita del 28% rispetto ai 26.4 miliardi di dollari del 2014. Il comparto del Public Cloud crescerà del 25% nel 2015 per attestarsi a 21 miliardi di dollari, grazie alla diffusione di Amazon Web Services (Aws), Google e Microsoft. Lo rivela lo società d’analisi IDC, che ha dichiarato che la spesa infrastrutturale IT in Private Cloud registrerà un incremento del 16% a quota 12 miliardi di dollari. L’incremento più elevato si registra in Europa, dove la spesa cresce al ritmo del 32%, seguito da America Latina (23%), Giappone (22%) e Usa (21%).

Nel 2015 il 33% di tutto il budget in infrastrutture IT sarà destinato al Cloud.

Le previsioni per il 2019: ancora crescita. Tale percentuale salirà al 45% dal 2019, quando il mercato Cloud varrà 52 miliardi di dollari: allora, i servizi di public cloud ammonteranno a 32 miliardi di dollari, mentre 20 miliari sarà la fetta del private cloud.

Com’è allocato il budget in infrastruttura IT.

Nel quarto trimestre del 2014 le spese in server, storage e switch Ethernet dedicati alle applicazioni cloud sono passate al 30 percento dell’insieme delle spese in infrastruttura IT di aziende e organizzazioni. Nel 2014 le organizzazioni hanno speso attorno ai 10 miliardi nel Cloud Privato ( più 20,7 percento in rapporto al 2013) e 16,5 miliardi di dollari in infrastrutture di Cloud Pubblico ( più 17,5 percento). Il totale sale del 18,7 percento a 26,4 miliardi di dollari.

Il fenomeno sottostante a queste cifre è chiaramente il passaggio degli investimenti dai data center al Cloud.

I giganti di internet si sfidano nel Cloud: Amazon e Microsoft, ma anche Google e IBM.

Sono i servizi per il web, e in particolare quelli Cloud, a tirare i conti del portale di e-commerce più grande al mondo, Amazon, e del colosso dei software, Microsoft, che per il resto soffrono il rafforzamento del dollaro sui mercati internazionali e il rallentamento delle attività tradizionali, per lo meno fuori dagli Stati Uniti.

Amazon, Google, Microsoft e IBM sono in guerra per assicurarsi la fetta più grossa di questo crescente mercato.

E così, mentre diventa sempre più evidente la mancanza in Italia di una politica nazionale per proteggere i dati dei cittadini oggi ospitati su Cloud, gli operatori del settore continuano a far cassa. L’Italia è uno dei pochi paesi europei, infatti, a non aver fatto alcuna scelta per proteggere i dati dei propri cittadini oggi ospitati su Cloud. Comuni, Ministeri, Regioni, Province, aziende sanitarie sono libere di far risiedere i propri dati dove credono, non dovendo rispondere ad alcuna norma nazionale, dal momento che continuiamo a non averne una. Leggi l’articolo completo qui).

La rivoluzione Cloud va al di là di un mero aspetto informatico: insieme a Mobile, Social e Big Data, il Cloud può abilitare una vera e propria rivoluzione organizzativa.

BringTech, we bring your business into the Cloud.

Fonti: itespresso.it, key4biz.it, AGID, IDC Italia

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