Tranquilli, Microsoft Azure è al sicuro da Heartbleed.

Tranquilli, Microsoft Azure è al sicuro da Heartbleed.

Le scorse settimane non sono state buone per Internet dopo la rivelazione della vulnerabilità legata all’encryption chiamata Heartbleed presente in Open SSL da almeno due anni.

Secondo alcune stime la vulnerabilità colpisce almeno due terzi dei siti web mondiali, una stima che ha messo in massima allerta provider di Internet, di e-commerce e cloud computing. La vulnerabilità è presente nella versione 1.0.1 del servizio di encryption open source SSL. Se messo a frutto con un exploit i server e i client web potrebbero potenzialmente far sanguinare (ecco perché bleed) i contenuti dei dati conservati in memoria. La falla è stata chiusa con l’update 1.0.1g.

Google non è uscita indenne, ma è corsa ai ripari. Microsoft, invece, ha qualcosa di rassicurante da condividere in questa crisi legata a Heartbleed, almeno per gli utenti dei servizi cloud di Azure. Nel parlare delle preoccupazioni riguardo alla falla di OpenSSL e dei suoi potenziali effetti sui servizi cloud, il gigante del software ha rivelato che Azure è al sicuro da Heartbleed.

Il direttore dell’unità Security Incident Response di Microsoft Azure ha confermato, inoltre, che sull’implementazione di Windows di SSL/TLS (Secure Sockets Layer/Transfer Layer Security) non c’è nessun impatto da parte della vulnerabilità di OpenSSL. Microsoft non utilizza OpenSSL per i collegamenti SSL su Web Sites, Pack Web Sites e Web Roles di Azure. Windows dispone di un suo componente di encryption chiamato Secure Channel che non è soggetto alla vulnerabilità di Heartbleed.

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Microsoft Azure è una completa piattaforma on demand per lo sviluppo e l’integrazione di applicazioni geograficamente distribuite, pienamente compatibile con la definizione di Platform as a Service (PaaS).

La soluzione consente alle aziende di concentrare i propri sforzi, sia in termini economici sia di tempo, nella ricerca e nell’innovazione anziché sostenere i costi di gestione di un’infrastruttura hardware talvolta anche molto complessa. Consente quindi di creare ed eseguire applicazioni nella Cloud, lanciarle in pochi minuti ed effettuare la codifica in diversi linguaggi e tecnologie.

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