BYOD o LYOD? BringTech sceglie un’ unica soluzione adatta a entrambe le strategie.

BYOD o LYOD? BringTech sceglie un’ unica soluzione adatta a entrambe le strategie.

BYOD o LYOD? BringTech sceglie un’unica soluzione adatta a entrambe le strategie.

Bring your own device (BYOD), ma anche bring your own technology (BYOT), bring your own phone (BYOP) e bring your own PC (BYOPC). Alla base c’è sempre lo stesso pensiero: porta il tuo dispositivo, porta la tua tecnologia, porta il tuo telefono, porta il tuo pc. Dove? Sul lavoro.

Un nuovo scenario che si sta delineando è quello del leave your own device (LYOD): è l’azienda a fornire al lavoratore pc, smartphone e tablet.

Azienda in cui vai, politica aziendale che trovi, potremmo dire. Perchè anche di politica aziendale si tratta, ma non solo.

Quindi, portarsi o non portarsi i propri dispositivi personali nel posto di lavoro e usarli per avere gli accessi privilegiati alle informazioni aziendali e alle applicazioni? Sono poche le aziende che hanno steso policy di sicurezza adeguate e si sono accordate con il lavoratore, per i casi di perdita, rottura e rimborso nell’utilizzo, per esempio, di uno smartphone. In linea di massima ci sono aziende, tante, che hanno interpretato il Byod semplicemente come possibilità di risparmiare selvaggiamente sui costi, chiedendo ai dipendenti di utilizzare le proprie risorse, per lavorare, senza alcun tipo di rimborso, lasciando a carico del dipendente qualsiasi onere e, in tanti casi, senza imporre regole di sicurezza, in altri, costringendo i dipendenti anche ad alcune limitazioni di utilizzo.

In alcuni casi, poi, c’è anche il pensiero di una produttività maggiore con l’utilizzo del proprio device, specialmente se alla moda.

Nelle piccole imprese italiane non si prende neanche in considerazione di dare un device aziendale, viene spesso dato per scontato che il lavoratore utilizzi a sue spese il suo smartphone e il suo tablet per lavorare.

Ma i dati cosa dicono?

Le aziende italiane dicono no al BYOD. L’Italia è in fondo alla classifica dei paesi europei più aperti verso il Byod (Fonte Oracle European BYOD Index Report). Emerge che la regione iberica e l’Italia sono i Paesi che registrano le maggiori difficoltà con il BYOD. Questi Paesi sono anche quelli con la maggior proporzione di aziende contrarie.

Il 60% dei manager italiani prende in considerazione solo i tablet, e non gli smartphone, nei programmi BYOD. Le aziende in Italia hanno anche scarsa consapevolezza del fatto che la sicurezza dei dispositivi BYOD può essere concretamente gestita. La principale preoccupazione dell’Italia rispetto al BYOD è relativa alla sicurezza dei dispositivi.

La sicurezza delle informazioni, in realtà, è la preoccupazione maggiore in ogni Paese: il 45% degli intervistati teme per la sicurezza dei dispositivi, il 53% per quella delle applicazioni e il 63% per quella dei dati. Due terzi delle aziende contrarie sono profondamente preoccupate della sicurezza.

Il 65% delle aziende contrarie non gestisce la sicurezza di dati e informazioni, né permette che risiedano sui dispositivi in forma non cifrata, contro il 7% delle aziende sostenitrici.

Le aziende sostenitrici evidenziano, invece, una comprensione delle tecnologie disponibili: quasi l’80% di esse dispone di una qualche forma di gestione delle applicazioni mobili contro il 12% delle aziende contrarie al modello BYOD.

Quasi la metà (44%) delle aziende europee è ancora contraria al modello BYOD o lo consente solo in circostanze eccezionali. Un ulteriore 29% ne restringe l’utilizzo ai soli dipendenti senior.

Il 22% vieta completamente la possibilità che i dati o le informazioni aziendali risiedano su dispositivi BYOD, mentre il 20% non ha definito alcuna regola in merito.

Più della metà non gestisce gli smartphone nell’ambito del programma BYOD.

Secondo Ovum, il 70% dei dipendenti in possesso di un dispositivo smart (telefono o tablet) oggi lo utilizza ovviamente anche per accedere ai dati aziendali, e spesso i dispositivi personali non montano alcun sistema di sicurezza e i dati, anche quelli aziendali, possono risultare accessibili. Questo, sempre di più, accade senza che l’IT manager se ne accorga. Quando non c’è perdita di business per la perdita dei dati, come minimo si mette a rischio la rete aziendale. 

Facciamo ancora qualche valutazione in più: l’adozione di una strategia BYOD comporta per i dipartimenti IT responsabili un surplus di attività, coi relativi tempi e costi, specialmente nel caso di utilizzo da parte di device eterogenei. 

Non si può certo negare oggi che il “parco laptop, tablet e smartphone” aziendale deve essere ben gestito, che lo si deve poter fare nel modo più agile possibile e che, certamente, tutte le soluzioni di virtualizzazione – anche del desktop – sono sempre più di aiuto.  

Per noi non è fondamentale che un’azienda scelga immediatamente tra BYOD e LYOD.  E’ necessario, però, che in azienda si vedano nel concreto i costi del “parco” aziendale, la gestione della sicurezza, ma più di tutto è fondamentale pensare strategicamente al futuro del lavoro, ad un modo di lavorare intelligente (smart working), ad una condivisione in tempo reale di idee e documenti, alla facilità di avere su tutti i device i propri dati sempre aggiornati e condivisibili con il proprio Team.  

In quest’ottica bisogna prendere in considerazione soluzioni che consentono di lavorare meglio, che semplificano il lavoro, sia del dipartimento IT che degli utenti, che in pochi click ti mettono in condizione di lavorare bene ovunque sei, anche in mobilità.

Per noi la scelta non è BYOD o LYOD, è l’adozione di soluzioni adattabili ad entrambi gli scenari con Office 365 e Windows Intune. Entrambi mettono a disposizione 5 licenze per utente e la compatibilità con qualsiasi dispositivo, rispondendo sia alle necessità di aggiornamento e sicurezza che a quelle di smart working.

BringTech porta il tuo business nel Cloud.

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